L’aglio orsino (Allium ursinum) è una pianta a bulbo perenne che cresce spontanea nel sottobosco e nelle zone umide. È la versione selvatica dell’aglio ma rispetto all’aglio coltivato ha il vantaggio di avere un odore ed un gusto aromatico più delicato e meno persistente. Con ogni probabilità Il nome è legato al consumo che ne hanno sempre fatto gli orsi alla fine del letargo, per recuperare forza ed energia. È infatti una pianta ricca di vitamine e di sali minerali che ha proprietà depurative, antisettiche, diuretiche, tonificanti.
“Consumato crudo è considerato un buon depurativo del sangue, efficace anche per abbassare la pressione e contro le eruzioni cutanee croniche”. (Francesco Da Broi, Il prato è servito – Le erbe spontanee in cucina)
Con le foglie ed i bulbi sia cotti che crudi possiamo creare delle gustose ricette per condire sughi, per insaporire insalate, zuppe e minestre di verdure ecc.
Ottimo il pesto per condire primi piatti di pasta. La ricetta è molto semplice: dovrete utilizzare le foglie fresche dell’aglio orsino, mandorle o noci tritate, parmigiano reggiano o grana padano grattugiato, sale ed olio EVO per ottenere, frullando nel mixer, la giusta consistenza e sapore.
È fondamentale saperlo distinguere da altre varietà simili e tossiche come il mughetto (Convallaria majalis) e il colchico d'autunno (Colchicum autumnale).
L’aglio orsino che abbiamo utilizzato per la ricetta del pesto è stato acquistato nel negozio La Tajada di Colmaggiore di Tarzo (TV) – che si trova presso la Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago, aderente a Retecontadina - dove abbiamo sempre la possibilità di trovare alimenti sani e genuini che seguono la stagionalità, attentamente selezionati da Lisa Trinca; le mandorle e l’olio extra vergine di oliva sono invece quelli della Cooperativa Agricola Valdibella di Camporeale (PA), aderente anch’essa a Retecontadina.
Antonella Pianca