Chi ha letame ha denaro. Il contadino che ha il letame non ha debiti. Il letame è l’oro della terra”: sono le parole pronunciate da Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, intervenuto in occasione di una delle scorse edizioni del “Festival del letame: il Cibo della Terra e della Solidarietà”, appuntamento imperdibile per tutti coloro che credono in un’agricoltura che nutre la terra, per nutrire il pianeta.
"Il cibo della terra e della solidarietà"
Il letame (dal latino laetamen, derivato di laetare «concimare» che deriva a sua volta da laetus «lieto», in origine «fertile») rappresenta infatti una risorsa fondamentale nel biologico e nel biodinamico, per garantire e ripristinare – in modo del tutto naturale – fertilità e vitalità del suolo, presupposti indispensabili per la qualità dei prodotti. Non è un caso dunque che il Festival attragga ogni anno tan- te persone che accorrono sull’Appennino Modenese, in un territorio Bio & Slow dedicato alla filiera del Parmigiano Reggiano biologico e alla biodiversità (“salviamo la vacca bianca Modenese presidio Slow Food”), in un clima di festa – con musica dal vivo e balli nell’aia – e di consapevolezza sull’importanza di un nutrimento di qualità per l’uomo che parte da un nutrimento di qualità per la Terra.
Cruditer, esperimenti di assaggio del suolo agricolo
Tante le iniziative che animeranno le giornate dal 20 al 23 luglio: dagli incontri pratico scientifici ai concorsi, fino alla preparazione del cumulo e alle visite guidate aziendali, passando per la tombola del letame. Spicca in particolare, il 20 e 21 luglio, “Cruditer”: un ciclo di incontri pratico-scientifici in campo per valutare lo stato di salute del suolo, promosso da rete HUMUS e da Santa Rita Bio Caseificio Sociale 1964. Tra i primi esperimenti di assaggio del suolo agricolo proposto ai cittadini,
Cruditer prevede un’analisi sensoriale per imparare a conoscere l’anima vitale del terreno agricolo, cioè la sua fertilità biologica (e a individuare dove è stata persa), e per riconoscere l’importanza di una terra viva per gli ecosistemi del pianeta, la produzione del cibo e la nostra salute. “La terra è viva e si riconosce alla vista, al tatto, all’odorato e al gusto!! I cittadini riconoscono ed assaggiano le terre di diverse Aziende Agricole Biologiche dell’Appennino Modenese”. I partecipanti saranno guidati da tecnici esperti nella valutazione visiva, tattile ed organolettica di campioni di suolo prelevato in Aziende Agricole Biologiche dell’Appennino Modenese, dedite all’allevamento bovino per la produzione di Parmigiano Reggiano Biologico. Una escursione particolare, animata dai propri sensi, lungo i sentieri sotterranei della produzione agricola biologica. In abbinamento al suolo, con la stessa metodologia si approfondirà la conoscenza del letame, valutando i campioni consegnati dalle Aziende Agricole Biologiche/Biodinamiche da tutta Italia.
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