Nelle Prealpi Bellunesi a Valmorel, una frazione del comune di Limana (BL), in un luogo di alto valore paesaggistico e naturalistico, dodici giovani hanno unito le loro forze per costituire la Cooperativa Agricola Pascolando, ridare nuova vita alla Malga Van - una malga comunale situata a 979 metri di altitudine - che stava rischiando l’abbandono e il degrado, e trasformare il latte in formaggio nella latteria turnaria del paese, una risorsa locale che è importante mantenere attiva.
Questo progetto, frutto della sinergia di un gruppo di persone con diverse conoscenze ed esperienze professionali “che condividono gli stessi valori”, è nato “dal desiderio di dedicarsi a cose semplici, fondamentali ed ancestrali”: l’allevamento rispettoso degli animali per la produzione di cibo sano, ed il recupero e la salvaguardia dell’ambiente, dei pascoli naturali, del bosco e della loro straordinaria biodiversità.
La Cooperativa Pascolando è una realtà che promuove un modello di cooperazione ed economia sostenibile che ha suscitato grande interesse in tutta la comunità locale, che ha fornito il proprio sostegno, sia pratico sia economico e morale, con molte persone che hanno offerto il loro aiuto. La Comunità di Valmorel aveva sofferto per l’abbandono delle malghe, che rappresentano un patrimonio importante, sia dal punto di vista storico e culturale che economico, per la produzione di burro e formaggi e che sono anche possibili mete di un nuovo turismo di montagna.
Come ci raccontano Carlo Murer e Giacomo Piazza, che ricoprono rispettivamente la carica di Presidente e di Segretario della Cooperativa, per la gestione della malga servono - oltre alle competenze e alla capacità organizzativa - passione e molto impegno. La routine quotidiana, che impegna tutti i giorni dell’anno, comprende varie attività che vanno dalla cura e la custodia degli animali e dei pascoli, alla trasformazione del latte nel caseificio, fino alla vendita diretta dei prodotti ed alla gestione dell’attività ricettiva; per questo motivo l’organizzazione del lavoro e la distribuzione dei compiti tra i soci è stata ispirata “al concetto di turnarieta.”
Questo metodo di lavoro “consente ai soci di mantenere la propria attività principale”, rendendo meno gravoso l’impegno richiesto, evitando di rinunciare alle “esigenze di una vita moderna”; un modello che può essere replicato, nel quale la qualità prevale sulla logica quantitativa, e che si pone come obiettivo il ripristino dei territori praticando una “agricoltura non estrattiva, che mira a conservare la fertilità del terreno e la rigenerazione produttiva dei prati alpini”. I prati polifiti[1] o prati stabili sono naturali e ricchi di erbe ed essenze diverse, ecosistemi complessi che rappresentano un punto di equilibrio tra uomo e natura. La loro conservazione è rilevante per l’ambiente, per gli animali che vi pascolano, per la collettività e per la nostra salute.
La Cooperativa Agricola Pascolando inizierà a breve il processo di certificazione biologica iniziando con la certificazione dei terreni, proseguendo con quella dell’allevamento del bestiame, per concludere anche con il caseificio.
Il complesso di Malga Van è formato da 20 ettari di pascolo e prato, dalla stalla, dalla casera e da un locale chiamato il “vecio casel” dove veniva conservato il latte. Attualmente sono presenti 24 mucche e 4 vitellini; le vacche in mungitura sono 9 e ne sono previste delle altre in arrivo che porteranno gli animali in lattazione ad un totale di 15 capi. I piccoli sono lasciati accanto alla madre o alla “vacca balia” fino allo svezzamento ed allattati solo con latte naturale.
L’allevamento intensivo ha un costo sociale ed economico insostenibile, anche per questo tutti i componenti della Cooperativa Pascolando hanno deciso di andare in una direzione diversa e si sono assunti l’impegno di privilegiare una gestione etica degli animali, che tenga conto del loro benessere.
Gli animali sono esseri senzienti in grado di provare emozioni e dovremmo prendercene cura.
“Tutti gli esseri sensibili, compreso il più piccolo insetto, si prendono cura di sé. Tutti hanno il diritto di non soffrire e di essere felici. Auspico pertanto che ci dimostriamo capaci di amore e compassione verso tutti[2]” (S.S. Tenzin Gyatso - XIV Dalai Lama)
Gli animali che pascolano per buona parte dell’anno all’aperto in un ambiente naturale nutrendosi della biodiversità delle erbe sono più sani e felici, vivono più a lungo e non sono sfruttati. Il latte ha una colorazione più gialla, è più profumato e contiene molte sostanze nutritive che assumiamo bevendolo e mangiando il formaggio.
Il formaggio non è tutto uguale. La differenza sostanziale si riscontra confrontando i formaggi industriali con i formaggi artigianali e tradizionali, realizzati senza l’aggiunta di fermenti industriali, alimenti importanti che esprimono ricchezza e diversità e si distinguono per qualità ed eccellenza.
Per rendere più consapevoli le nostre azioni di consumatori interessati, dovremo chiederci da dove arriva il formaggio che portiamo in tavola. Così scrive Carlo Petrini nell’articolo “Un prato stabile fa un buon formaggio”
“Qual è il trait d’union tra l’omologazione dei paesaggi e la standardizzazione dei formaggi”? [….] è la scomparsa dei prati. Non aree verdi qualunque, bensì quelle che prendono il nome di prati stabili e che si contraddistinguono per la ricchissima biodiversità di specie erbacee che ospitano [...] e che le rendono straordinari serbatoi di C02 sequestrata dall’atmosfera e trasferita al suolo e alle radici[3]”.
Il formaggio artigianale della Cooperativa Pascolando viene prodotto con il latte che viene conferito per la lavorazione alla Latteria Sociale Turnaria di Valmorel, fondata nel 1939, una delle ultime realtà di questo tipo sopravvissute tra Veneto, Trentino e Friuli e l’unica in provincia di Belluno.
La tradizione delle latterie turnarie è un esempio di produzione casearia collettiva. Rappresentano “Un sistema basato sullo scambio, e non sul denaro, sopravvissuto fino ai giorni nostri portandoci nei microcosmi dove i contadini “entrano con il loro latte ed escono con le forme di formaggio”[4].
Il formaggio Valmorel (fresco, mezzano, stagionato) viene prodotto con tecniche tradizionali. “La tipica lavorazione a ‘latte crudo’ viene tramandata di generazione in generazione dai Soci e sviluppata professionalmente dai Maestri Casari della Latteria che nel tempo si sono susseguiti tramandando le conoscenze ed i metodi acquisiti nella lunga esperienza produttiva[5]”. Formaggi naturali e fortemente identitari, che rispecchiano la storia, la cultura e le tradizioni del luogo, il tempo della natura (andamento stagionale e condizioni metereologiche) e la cura con cui vengono allevati gli animali. I formaggi Valmorel si possono acquistare solamente presso le aziende agricole dei soci della Latteria.
L’incontro con i soci della Cooperativa Agricola Pascolando è stata un’occasione per conoscere i custodi di questo luogo e la scelta collettiva di rimettersi in gioco, una scelta lungimirante che si pone l’obiettivo di realizzare una comunità viva e vitale, economicamente sostenibile, con un modello di allevamento e produzione casearia che tutela l’ambiente e la cura degli animali.
Un esempio di cooperazione e condivisione, un modello di lavoro replicabile, che può indicare il percorso ad altri giovani che coltivano il desiderio di un futuro in montagna; aspiranti malgari, casari e contadini, con la responsabilità di salvaguardare le tradizioni locali, valorizzando le peculiarità di ogni luogo nel rispetto della terra, dell’ecosistema e della nostra salute. Una soluzione per scongiurare lo spopolamento del territorio e l’abbandono delle attività tradizionali.
“Il fine ultimo dei sistemi produttivi che si impegnano a cooperare con la natura, anziché cercare di governarla, sta proprio nel coltivare un legame più profondo con ogni espressione di vita, e nel ritrovare la nostra dimensione di abili conoscitori degli ecosistemi che abitiamo e non di egemoni amministratori dei beni di cui disponiamo[6]”
Antonella Pianca
Il 15 settembre scorso, a Malga Van abbiamo incontrato i soci della Cooperativa Agricola Pascolando che ha organizzato un incontro sul tema “RITORNO ALLA TERRA per la produzione alimentare locale e la cura del territorio” per la presentazione del suo progetto e delle attività collegate.
Nel corso della mattinata sono intervenuti, ed hanno portato la loro testimonianza, i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Limana, della Cooperativa Agricola Pascolando, di Naturasì, di Marcia Stop Pesticidi e Retecontadina, della Flai CGIL di Belluno, della Latteria Sociale Turnaria di Valmorel.
L’incontro si è concluso con una degustazione dei prodotti tipici della Malga e del suo territorio.
Le fotografie sono state scattate in quell’occasione.
G.D.
Fotografie di Antonella Pianca e Giovanni Damian ©2024
Bibliografia:
- Stefano Masini (a cura di), Biodinamica stregoneria o agroecologia?, Slow Food Editore, Bra (CN), 2022
- Carlo Petrini, Un prato stabile fa un buon formaggio, in Millemium - Settembre 2024, Società Editoriale Il Fatto spa, Roma
- Vandana Shiva, Vacche sacre e mucche pazze - Il furto delle riserve alimentari globali, DeriveApprodi srl, Roma, 2001
- Chiara Spadaro, Le latterie turnarie fanno rete per resistere alla industrializzazione, in Altreconomia - Marzo 2020, Altra Economia Società Cooperativa Impresa Sociale, Milano (MI)
Note:
[1] Il “prato polifita” si caratterizza per la presenza di diverse specie erbacee tipiche dei prati spontanei, che a seconda della stagione di sfalcio possono conferire al formaggio sapori e aromi anche molto diversi tra loro
[2] Vandana Shiva, Vacche sacre e mucche pazze - Il furto delle riserve alimentari globali
[3] Carlo Petrini, Un prato stabile fa un buon formaggio, in Millemium - Settembre 2024
[4] Chiara Spadaro, Le latterie turnarie fanno rete per resistere alla industrializzazione, in Altreconomia - Marzo 2020
[5] Dal sito web https://www.paesedelmiele.it/limana/turismo/formaggio-valmorel/
[6] Stefano Masini (a cura di), Biodinamica stregoneria o agroecologia?
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